Considerazioni
generali
L'inverno è ormai alle porte e, in natura, con l'arrivo di questa
stagione, molti animali, tra cui alcune specie di tartarughe e testuggini,
vanno in letargo.
Già, il letargo (o ibernazione)...., questo argomento quasi
sconosciuto a molti allevatori!!!!
Rappresenta per la tartaruga il periodo più delicato dell'anno
e, se non si prendono adeguate precauzioni, le nostre bestiole rischiano
di morire.
Il letargo induce le tartarughe a un lungo periodo di sonnolenza e
inappetenza che, accompagnato ad un sostanziale calo dell'attività
metabolica, consente alle bestiole di sopravvivere in quei periodi in cui
le condizioni ambientali diventano più rigide e viene a ridursi
drasticamente l'intensità e la durata (in inverno i giorni sono
più corti) dell'irradiazione solare, così importante per
la loro esistenza, nonché la disponibilità di cibo: cessa
la digestione, si riduce il flusso sanguigno e il sistema immunitario diventa
meno efficace o addirittura inesistente.
A causa di questi cali metabolici, molte malattie possono svilupparsi
senza alcun controllo e piccoli disturbi latenti o cronici possono facilmente
degenerare in malattie gravi e provocarne addirittura la morte.
Per queste ragioni,
NON SI DEVE MAI, E POI MAI, LASCIARE ANDARE IN
LETARGO TARTARUGHE O TESTUGGINI MALATE O FERITE!!!
Ma con il termine letargo, si indica anche, erroneamente, quel periodo
in cui le tartarughe nate e cresciute in cattività, a seguito delle
variazioni di umidità e temperatura che precedono l'inverno, cadono
in uno stato di sonnolenza ed inappetenza simili a quelle proprie del vero
letargo.
E' davvero
necessario ibernare la propria tartaruga?
Su questo argomento esistono opinioni diverse. Io ritengo che, osservando
quello che succede in natura, un periodo di letargo sia da applicare, anche
se non esiste alcun obbligo in proposito: il letargo non è strettamente
necessario per la salute e il benessere delle tartarughe.
Sicuramente, questa pratica non si applicherà laddove la temperatura
non scende sotto i 10°C (50°F) (nella vostra casa, per esempio,
... almeno spero per voi!!!) e nel caso di esemplari giovani, per cui risulta
troppo pericolosa.
L'unica circostanza in cui un allevatore può prendersi seriamente
la briga di ibernare le sue bestiole è nel caso in cui abbia l'intenzione
di farle riprodurre. Infatti, il letargo svolge un'importante funzione
riequilibratrice per il ciclo riproduttivo di tutti i rettili: i grossi
allevatori hanno scoperto che sottoponendole anche ad un ciclo abbreviato
di letargo ne viene agevolata la riproduzione.
Non tutte le tartarughe
vanno in letargo!
Questo dipende dalla specie e dalle caratteristiche climatiche del luogo
in cui sono tenute. Il letargo può durare da tre a otto mesi, anche
se abitualmente dura cinque-sei mesi.
E' importante identificare la razza delle vostre tartarughe per determinare
qual è il modo migliore per far passare loro la stagione invernale.
La regola generale è che più la zona d'origine delle
vostre tartarughe o testuggini è vicina all'equatore e meno vi è
necessità di ibernarle.
Ogni razza ha le proprie necessità per una corretta ibernazione.
Qualsiasi tartaruga o testuggine, non potendo produrre calore, dipende
dalla corretta temperatura esistente (o applicata) nell'ambiente in cui
hanno deciso di passare la stagione invernale. Per esempio, le tartarughe
originarie di zone desertiche o aride hanno bisogno di un rifugio perfettamente
asciutto, posizionato su un tipo di suolo che non rilasci assolutamente
umidità mentre altre razze possono essere lasciate all'aperto, anche
sotto la pioggia. Altre ancora, se esposte alla pioggia e al freddo anche
minimi, muoiono di sicuro.
In breve:
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le testuggini terrestri richiedono solitamente un rifugio con un basso
tasso di umidità e al riparo da pioggia o allagamenti.
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Le tartarughe semi-acquatiche presentano di solito una buona tolleranza
verso l'umidità ma non sopportano assolutamente il vento e il freddo.
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Le tartarughe acquatiche richiedono un ampio stagno per poter andare in
letargo.
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Le tartarughe esotiche, in genere, non vanno in letargo.
Regole di base
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Non lasciate andare in letargo tartarughe che avete appena comprato da
un negozio, senza averle prima identificate e/o fatte visitare da un veterinario
erpetologo.
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Non fate andare in letargo tartarughe appena nate: non dovrebbero farlo
fino al raggiungimento del terzo-quarto anno d'età. Per impedire
questo, mantenete la stessa temperatura estiva (per le tartarughe acquatiche
utilizzate un riscaldatore ad immersione) o anche leggermente più
alta (5-10 gradi). Nonostante questo, risulteranno lente ed apatiche: è
normale. Se però si rifiutano di mangiare, trattandosi di neonate,
dovrete alimentarle con la forza.
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Non ibernate tartarughe o testuggini che, per un motivo o l'altro, siano
notevolmente sottopeso: poiché la loro attività metabolica
cala considerevolmente durante il letargo, sono particolarmente vulnerabili
all'inedia ed alla proliferazione di batteri allorché l'inadeguata
riserva di grasso si esaurisce.
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Non lasciate andare in letargo una tartaruga che abbia subito una grave
malattia durante la stagione estiva: il suo sistema immunitario potrebbe
essere ancora indebolito e quindi la bestiola sarebbe facilmente soggetta,
durante
questo periodo, ad una facile ricaduta.
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Evitate di ibernare tartarughe con ferite o piaghe ancora non del tutto
guarite oppure con infezioni oculari o otiti: poiché il loro sistema
immunitario funziona a ranghi ridotti, sono più soggette alle infezioni
(alcune otiti possono richiedere più di un anno per risolversi!).
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Registrate il peso delle vostre tartarughe prima, durante e dopo il letargo
(andrebbe fatto regolarmente!!!): se tutto va bene, non dovrebbero perdere
più dell'1% al mese del loro peso normale.
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Non ibernate le vostre tartarughe con lo stomaco pieno: ci vuole fino a
un mese, a bassa temperatura, affinché una tartaruga adulta di medie
dimensioni riesca a svuotare del tutto il suo apparato digerente.
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Controllate che all'interno della bocca della vostre tartarughe non siano
presenti rimasugli di cibo in quanto questi, durante il letargo, sono la
causa principale di infezioni alla bocca.
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Se la vostra è una testuggine, una tartaruga "terrestre", fatele
fare un bel bagno prima di andare in letargo: deve essere bene idratata
prima di ibernarsi e da questo può dipendere il suo risveglio o
meno. Inoltre, una volta interrotta l'alimentazione, bagni regolari in
acqua tiepida la possono facilitare nell'evacuazione di qualsiasi avanzo
sia rimasto nel suo apparato digerente.
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Utilizzate un termometro per tenere sotto controllo la temperatura dell'acqua
(per le acquatiche) e della loro tana (per le terrestri).
Il letargo
Innanzitutto, è sicuramente più facile ibernare le testuggini
che le tartarughe: il letargo "acquatico" comporta alcune complicazioni
che invece non esistono per quello "terrestre".
Il periodo del letargo comincia solitamente da Ottobre-Novembre e termina
in Marzo-Aprile, a seconda delle condizioni climatiche presenti in primavera.
Deve essere costantemente monitorato, in particolare nelle fasi iniziale
e finale che sono le più delicate.
La temperatura ideale per l'ibernazione è compresa tra i 5°C
(41°F) e i 10°C (50°F): in ogni caso intervenite se questa
dovesse scendere sotto i 2°C (36°F)!
Non confondete il "falso" letargo (torpore) con il "vero" letargo:
una tartaruga o testuggine che è lentissima nei movimenti, ma non
può essere in stato letargico poiché la temperatura è
ancora troppo alta, può rischiare di morire se non riuscisse più
ad esporsi al sole (o alla luce della lampada) e ad alimentarsi.
La temperatura è tutto per una tartaruga o una testuggine: questo
fattore governa il suo intero ciclo vitale (e quindi il cadere nel vero
o falso letargo).
Letargo all'aperto
Testuggini
Se dispongono di un ampio spazio, se avete un giardino o un bosco vicino
e se sono abituate, lasciate che le vostre bestiole trascorrano il periodo
del letargo all'aperto. Controllatene però il peso, che siano in
salute e che dove hanno deciso di passare questa fase sia un luogo riparato
e asciutto e, soprattutto, facile da ritrovare (non è raro perderne
le tracce in grandi aree).
In questo caso faranno tutto da sole:
verso fine ottobre, cominceranno a cercare il luogo giusto dove ibernarsi
(se volete dare loro un piccolo aiuto, smuovete leggermente la terra nella
zona che ritenete più adatta); quindi, verso metà-fine novembre,
andranno in letargo nascondendosi sotto terra, ad una profondità
di circa 10 cm, per poi ricomparire soltanto in primavera.
Un'alternativa può essere costituita da una cassetta (eventualmente
in plastica per evitare che l'umidità invernale la faccia marcire)
interrata più o meno alla stessa profondità dello scavo naturale,
contenente un po' di terriccio e uno strato di foglie morte o erba secca
e ben riparata dalle piogge invernali (ricopritela con una tettoia impermeabile).
Le tartarughe possono anche essere ibernate nell'angolo di una cuccia
per cani (senza il proprietario, ovviamente!) o altro rifugio simile se
viene loro concesso di nascondersi sotto una coperta o degli stracci. Foglie
morte o ritagli di giornale possono ugualmente servire allo scopo.
Se le vostre tartarughe esitassero a scavarsi un rifugio anche quando
la temperatura si avvicina ai 10°C (50°F), provvedete subito a
crearglielo all'interno (come spiegato più avanti).
Tartarughe acquatiche
Le tartarughe acquatiche hanno bisogno, per il letargo all'aperto,
di un laghetto (naturale o artificiale) profondo almeno 1 metro e con un
diametro non inferiore ai 2 metri, in modo che l'acqua possa raffreddarsi
gradatamente, non geli e non subisca drastiche fluttuazioni di temperatura
per tutto l'inverno.
Se lo stagno non è abbastanza grande, la tartaruga potrebbe
non sopravvivere a queste variazioni: potrebbe svegliarsi troppo presto
durante la stagione invernale e morire per mancanza di cibo o a causa di
patologie respiratorie (dovute agli sbalzi di temperatura dentro e fuori
dall'acqua).
Sul fondo, devono esserci del fango o terriccio e foglie morte in modo
da permettere alla tartaruga di nascondervisi sotto.
La tartaruga andrà in letargo "totale" intorno ai 10°C (50°F).
Prestate attenzione affinché la temperatura sul fondo del lago non
scenda sotto i 4°C (39°F).
Alcune razze, invece di infossarsi sul fondo dello stagno, prediligono
costruirsi un riparo nei pressi della riva.
Letargo in casa
Testuggini
Riponete le testuggini in una grossa cassetta (di legno o cartone)
ben protetta, riempita parzialmente con terricio pulito che deve essere
mantenuto leggermente umido (non bagnato). Ricoprite il terriccio con uno
strato di foglie morte o di giornali, anche dei trucioli di legno vanno
bene.
Aggiungeteci una ciotola con dell'acqua fresca e pulita, sia per consentire
una rapida reidratazione sia per aumentare la stabilità termica.
Una cassetta con il coperchio (o una parte di esso) basculante è
ottima per poter verificare le condizioni delle nostre bestiole senza correre
il rischio di disturbarle.
Riponete la scatola in un luogo tranquillo, non troppo illuminato e
ben riparato (un balcone con tettoia, un sottotetto, un sottoscala, ...),
dove la temperatura possa stabilizzarsi facilmente tra i 5°C (41°F)
e i 10°C (50°F).
Non scegliete una soffitta o uno scantinato che possa essere infestato
da topi ma un luogo al sicuro da roditori, uccelli, formiche e da cani
e gatti.
Attenti ai garage: i gas di scarico delle auto o i vapori di benzina
e dell'olio esausto potrebbero intossicare ed avvelenare le vostre tartarughe!!!
Evitate le zone sottoposte a correnti d'aria: eventualmente riparate
la scatola con uno foglio di plastica (mi raccomando, fatele respirare!).
Una volta che la temperatura scende sotto i 10°C (50°F) entreranno
spontaneamente in letargo.
Lasciamole così, in pace (ricondandoci di controllarle ad intervalli
regolari) per un periodo non superiore ai quattro mesi. Quindi, spostiamo
la cassetta in un luogo in cui la temperatura sia un po' più alta
dove le nostre testuggini si ridesteranno.
In ogni caso, siate solleciti a spostare la scatola contenente la tartaruga
se la temperatura si dovesse abbassare o alzare troppo.
Tartarughe acquatiche
Ottenere le condizioni di letargo in un acquario casalingo è
molto molto difficile: se l'acquario si trova in una zona della casa "abitata"
e voi non siete degli "ice men", la temperatura all'interno della vostra
abitazione non scenderà mai abbastanza da consentire alle vostre
tartarughe di andare in letargo (in qualche sito americano ho visto in
vendita un apparecchietto "congelatore" per acquari ma ve lo sconsiglio!!!).
Potrebbe fare abbastanza freddo per far perdere loro l'appetito e,
se non si provvede a mantenere la temperatura a un livello confortevole,
farle ammalare. Come potrebbero ammalarsi se, e questo è ancora
peggio, la temperatura fluttuasse continuamente tra caldo e freddo perché
riscaldate l'acquario un paio di ore al giorno.
In un acquario c'è talmente poca acqua che la sua temperatura
è soggetta a troppe variazioni....
E, come potete pensare di riuscire a tenere costantemente la temperatura
dell'acquario sotto i 10 gradi Centigradi quando in casa vostra ce ne sono
almeno il doppio (più o meno 20, spero!)??? E' troppo rischioso!!!
Quindi, le tartarughe acquatiche tenute in casa devono restare attive
per tutto l'anno. In inverno, subiranno solamente un calo dell'attività
e dell'appetito e dormiranno un po' di più (non troppo!).
Il falso letargo
Nel caso del falso letargo, evitate di far dormire a lungo le vostre
tartarughe, mantenendo la corretta temperatura ed irradiazione (più
o meno come nella stagione estiva). Questo per evitare che si ibernino
pur restando in stato di veglia.
Utilizzate un riscaldatore (per gli acquari vanno bene quelli ad immersione)
e una lampada che simuli il ciclo giorno-notte: poiché le tartarughe
(come tutti i rettili) non sono in grado di riscaldarsi, sarete voi a fornire
loro la giusta temperatura e l'adeguata esposizione ai raggi solari durante
l'inverno.
Mantenendo condizioni simili a quelle estive, le vostre tartarughe
dovrebbero continuare a mangiare (anche se non abbondantemente come in
estate) e riuscire così a mantenersi in salute per tutto l'inverno.
Inverno senza letargo
Se per qualsiasi motivo (animali giovani, malati, debilitati, feriti
o altro), le vostre testuggini non vanno o non devono andare in letargo,
mettetele in un terrario, all'interno della casa, fornendo loro (con le
apposite lampade) una temperatura intorno ai 24-30°C (75-85° F)
e un'adeguata esposizione alla luce solare artificiale (lampade a spettro
completo). In queste condizioni, esse rimarranno attive, continuando ad
alimentarsi e a muoversi (anche se magari un po' più svogliatamente)
e, in caso di malattia, facilitandone la guarigione.
Il risveglio
Se sentite le vostre testuggini muoversi nella scatola, accertatene
subito la ragione.
Se una tartaruga dovesse svegliarsi dal letargo prima del tempo, può
essere sintomo che c'è qualcosa che la disturba (occorre allora
spostarla) o che l'animale sia malato (verificatene lo stato di salute
generale) oppure che non abbia una sufficiente riserva di grasso per portare
a termine il letargo (pesatela: non deve aver perso più dell'1%/mese
del suo peso normale): in tali casi occorre interrompere immediatamente
l'ibernazione.
A causa di brusche variazioni climatiche impreviste (la temperatura
si alza improvvisamente e sensibilmente per un breve periodo per poi ritornare
in media invernale), la tartaruga potrebbe però svegliarsi e ritornare
attiva per un po' di tempo. Fornitele subito una buona dose d'acqua: si
reidraterà per poi tornare a dormire non appena la temperatura rientrerà
nella norma.
Se però questo comportamento si ripetesse più volte,
allora dovete artificialmente provvedere a riscaldarla e fornirle la giusta
dose di luce facendola svernare in casa!
Non alimentatela assolutamente per poi re-ibernarla: una volta ben
sveglia ed alimentata, non deve più ritornare in letargo.
Controllate la presenza di urina durante gli ultimi giorni di letargo:
se ha rilasciato fluidi rischia la disidratazione e quindi significa che
è ora di risvegliarla.
Non lasciate la vostra tartaruga in letargo fino a fine Aprile o ai
primi di Maggio: potrebbe essere debilitata o in difficoltà. In
media, dovrebbero uscire dal letargo verso la fine di Marzo.
Quando i giorni si allungano e la temperatura comincia ad alzarsi, le
vostre tartarughe o testuggini ibernate cominceranno a muoversi.
Per aiutarle in questa fase, fate fare loro un bel bagnetto in una
vasca non troppo alta, con acqua tiepida (immergetele voi nella vasca!!!).
Le tartarughe cominceranno subito a bere per reintegrare le loro scorte
idriche, liberarsi delle tossine accumulatesi nei reni e ripulire tutto
l'organismo.
Fatele subito bere: è più importante, in questo momento,
reidratarle che alimentarle.
Se la tartaruga o la testuggine rilascia nell'acqua un fluido scuro
non spaventatevi. E' del tutto normale che, dopo il letargo, abbiano degli
accumuli nella loro vescica: ritornando a bere finalmente dell'acqua fresca,
la prima cosa che fanno è eliminare i fluidi che hanno tenuto in
vescica nei mesi passati (in natura, dove l'acqua è scarsa, una
tartaruga può conservare l'acqua nel suo corpo fino alla pioggia
successiva, anche per lunghissimo tempo!!!).
La tartaruga dovrebbe ricominciare a mangiare dopo alcuni giorni dal
risveglio.
Non indugiate ad alimentarla anche se la temperatura del suo corpo
è troppo bassa.
Non appena comincia ad alimentarsi, occorre provvedere a termoregolarla:
vale a dire, riscaldarla con un riscaldatore o con una lampada a luce calda
o, meglio ancora, esponendola alla luce solare diretta, facendo attenzione
agli sbalzi di temperatura.
In bocca al lupo...
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